29/01 - Comunicato FIMMG Veneto: La regione ci metta nelle condizioni di curare i nostri pazienti

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29/01 - Comunicato FIMMG Veneto: La regione ci metta nelle condizioni di curare i nostri pazienti
Riportiamo il comunicato diffuso da Fimmg Veneto, che a fronte delle ultime dichiarazioni del Direttore Generale Dott.Flor, ha ritenuto necessario fare chiarezza sulla gestione dei tamponi a carico dei Medici di Medicina Generale della Regione, durante lo stato di crisi pandemica.



29 gennaio 2022 - LE OSSESSIONI DELLA REGIONE VENETO
Le dichiarazioni del Direttore Generale della Regione Veneto, dottor Luciano Flor, hanno voluto nuovamente sottolineare come i Medici di Medicina Generale (MMG) non eseguirebbero i tamponi. Anzi ha rimarcato come la Medicina Generale sia «tenuta a far tamponi e gestire il paziente in termini di quarantena e isolamento».

Precisiamo come tale obbligo si riferisca alla specifica situazione in cui il medico ritiene di effettuare il tampone per una diagnosi differenziale tra Covid-19 e altra patologia nell'ambito della sua attività quotidiana.

È la Medicina Generale del Veneto, unica in Italia, che, considerata la grave situazione pandemica, si è resa disponibile a effettuare i tamponi e le procedure contumaciali.

La FIMMG del Veneto crede sia giunto il momento della chiarezza definitiva su questo e altri punti. I Medici di Medicina Generale fanno i tamponi quando vengono messi nelle condizioni di farli e quando esistono le indicazioni cliniche.

È noto a tutti che molti medici lavorano da soli senza il supporto di personale.

Deve essere noto a tutti che spesso i tamponi non vengono consegnati ai Medici di Medicina Generale e, alcune volte, non sono idonei allo sdoganamento da quarantena e isolamento perché non rientrano tra quelli validati dall’Unione Europea. Dovrebbe essere noto al dottor Flor e alla politica regionale che il Medico di Medicina Generale non può essere emarginato al ruolo di “tamponatore”, ma deve curare le persone. Questo compito vitale per il Servizio Sanitario Nazionale oggi può essere svolto solo in via residuale per il grave carico delle procedure contumaciali e di assistenza ai pazienti positivi a Covid-19.

Deve essere denunciato che, se i SISP non riescono a svolgere tutto il carico di lavoro, non è colpa dell'operatore del SISP, ma della grave carenza di programmazione e di gestione in capo ai responsabili della Regione che hanno costretto il Medico di Medicina Generale a surrogare i SISP; pur con tutto il carico assistenziale, i Medici di Medicina Generale sono riusciti a svolgere, dati elaborati dalla Medicina Generale nelle diverse aree della Regione, dal 40 all’80% delle procedure con il rilascio di decine di migliaia di provvedimenti, sacrificando una parte non marginale dei compiti clinici e delle comunicazioni paziente / medico (vedi le gravi difficoltà delle comunicazioni telefoniche).

Noi vogliamo che la Regione riconosca questo nostro fondamentale ruolo e smetta di reiterare ossessivamente la storia “i Medici di Medicina Generale non fanno i tamponi”.
Non è sui tamponi che la Medicina Generale deve dimostrare il proprio ruolo all'interno del Servizio sociosanitario regionale: dobbiamo essere messi in grado di curare le persone e la Regione deve dimostrare di conoscere i bisogni delle persone e degli operatori offrendo servizi ai cittadini e riorganizzando l’Assistenza primaria (Medicina Generale, Continuità Assistenziale e le USCA).
Smettiamo di riprodurre luoghi comuni e agiamo insieme per il riammodernamento della Assistenza territoriale: è il tempo della dimostrazione pratica della capacità della Politica regionale di curare e assistere con equità ed efficacia i propri cittadini offrendo dignità al lavoro dei Medici di Medicina Generale.

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